lunedì 21 giugno 2010

Un commento alla Regola di san Benedetto

L’uomo di Dio, Benedetto, fra tante opere meravigliose che lo resero illustre quaggiù, una ne fece che brillò grandemente anche per la dottrina: perché scrisse una Regola dei Monaci, notevole per la discrezione con cui è dettata e ricca di insegnamenti. Se qualcuno vuol conoscere a fondo i costumi e la vita di S. Benedetto, può trovare nelle disposizioni della Regola l’immagine fedele di tutta la sua attività di maestro, poiché questo Santo ‘non sapeva insegnare diversamente dal modo con cui viveva’. A questo giudizio di S. Gregorio Magno, esatto e completo nella sua forma graziosa e sobria, si potrebbero aggiungere due osservazioni: 1°) la bellezza morale di S. Benedetto; il suo temperamento e quasi i suoi lineamenti si riflettono anche nelle pagine candide insieme e profonde del suo biografo; 2°) la Regola stessa, già alla metà del VI secolo, ci appare come frutto di tutto un passato monastico e della spiritualità dei Padri. S. Benedetto è uomo di tradizione, soprattutto”.
Con queste parole inizia l’introduzione al famoso commento alla Regola di san Benedetto, scritta nel secolo XX dall’altrettanto celebre abate di Solesmes, Dom Paul Delatte O.S.B. (1848-1937). Se i decenni da allora non sono trascorsi invano, quanto al continuo approfondimento filologico, storico, dottrinale e spirituale, rimane l’unicità di quest’opera, come già veniva sottolineato nella presentazione al pubblico italiano dell'abate Dom Gerardo Fornaroli O.S.B., dell’abbazia di Praglia: “Come dice lo stesso Dom Delatte (...), il suo commentario rimane, anche dato alle stampe, ciò che fu in origine: una lettura della Regola fatta nel noviziato di S. Pietro di Solesmes. Riproduce, raccorciate, conferenze di iniziazione monastica (...), con linguaggio familiare, proprio come in famiglia”.
Straordinariamente prezioso nel suo svolgimento - ogni brano della Regola, in successione completa, è esposto prima in latino, poi in italiano, e infine commentato -, il Commentario alla Regola di S. Benedetto (Edizioni S.E.S.A., Bergamo 1951, 560 pp.) fu offerto ai lettori italiani grazie all’amorevole cura editoriale delle monache del Monastero San Benedetto di Bergamo, che ancora oggi ne conservano un certo quantitativo di copie, disponibili per i lettori interessati a meglio conoscere la spiritualità benedettina, attingendo a una guida sicura. Chi ne fosse interessato si potrà quindi rivolgere al seguente indirizzo: Monastero San Benedetto, Via Sant'Alessandro 51, 24122 Bergamo. (e-mail: monsanben.bg@tiscali.it)

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